MAROCCO: IL RACCONTO, LE IMMAGINI, I PROFUMI
Ancora una volta Rosita Ferrato accompagna il pubblico alla scoperta delle atmosfere mediterranee: “Marocco: il racconto, le immagini, i profumi” è la mostra fotografica che la scrittrice e giornalista torinese ha allestito dal 26 al 28 maggio presso il cortile di Palazzo Birago, via Carlo Alberto 16 in occasione di Flor17, la manifestazione florovivaista organizzata dall’Associazione Nuova Orticola del Piemonte.
Le foto in mostra sono tratte dal suo nuovo libro, “I tuffatori di Casablanca”, il racconto di un viaggio alla scoperta di un Paese amato da artisti, intellettuali e visionari. Un’esperienza che la scrittrice ha condiviso con il pubblico in occasione del reading organizzato in collaborazione con la Libreria Bodoni, che si è svolto sabato 27 maggio: una selezione di brani curata da Rosita Ferrato e presentata da Luigi Colucci, un reticolo di storie – divertenti, curiose, sempre suggestive – vissute in prima persona, un affresco delle principali città marocchine con tanti colori e diverse sfumature, dove convivono ritratti di innati dongiovanni e donne velate e seducenti; medine odorose di salsedine e suq affollati; fari, bastioni, vestigia romane, palazzi sontuosi…
Tante anche le suggestioni offerte dal percorso fotografico: i “cespugli di fiori di belle di donne e gatti, e bambini, e silenzio” di Rabat; le araucarie, che “svettano tra le palme di El Jadida, nei parchi e nei campi da golf”; Bou Saf Saf, villa in stile moresco alle porte di Marrakech circondata da un giardino popolato da innumerevoli specie di piante, residenza del pittore Jaques Majorelle e poi della coppia Yves Saint Laurent e Pierre Bergé: “Sotto la direzione della celebre coppia, la villa fu ristrutturata e il giardino botanico ulteriormente arricchito: le piante passarono da 135 a 300 esemplari, l’area verde si popolò di fiori di loto, differenti specie di uccelli, rivoli d’acqua, fontane, tartarughe e una splendida zona dedicata ai cactus. In breve tempo, diventerà il giardino più glamour”. E ancora Casablanca, Essaouira, Meknes, Fez, Tangeri …
LE FOTO DELLA MOSTRA
DIDASCALIE DELLE FOTO
In ordine dalla prima all'ultima
1. A Marrakesh si trovano le tombe saadite, circondate da un giardino meraviglioso, che richiama il paradiso di Allah, con palmeti e rosai. Profumi degli alberi da frutto, fichi e melograni, arbusti di rosmarino. E tra gli alberi, le cicogne.
2. Marrakech, l'antica torre Koutoubia, alta circa 70 metri, detta anche al-Koutoubiyyin, ovvero “libraria”perchè un tempo era circondata dai venditori di libri manoscritti. Stella polare per orientarsi i città, la sua cupola ha qualcosa di magico: secondo la tradizione, le tre sfere di rame dorate sono circondate da geni.
3. Marrakesh, palme slanciate nei giardini delle tombe saadite, nei pressi del palazzo Al Baadi.
4. El Jadida, località sulla costa atlantica dove tanti marocchini vanno in villeggiatura. Nel giardino, la gente si rinfresca, sosta, chiacchiera, si riposa.
5. Rabat è una città verde, fresca, regale. Fuori dalle sue mura possiede un gioiello, il sito archeologico di Chellah. Data 1300, ma scavando si sono trovati strati ancora più antichi.
6. Da sempre benvenute, le cicogne hanno trovato nel sito archeologico di Chellah, alle porte di Rabat, un dimora protetta. Arrivano da Olanda, Francia, Svizzera, Spagna e Portogallo per raggiungere i climi caldi in Niger, Senegal, Nigeria, Mali e Ciad, quando in Europa fa freddo.
7. Nel sito archeologico di Chellah, varcata la porta principale, un sentiero ombreggiato da fichi, olivi aranci e melograni porta a un belvedere nei resti della città romana.
8. Rabat: Su alcune porte, nella medina, vi è l'impronta di una mano, è usata come portafortuna o per indicare gli spazi riservati alle donne; è azzurra o anche molto colorata e ornata da arabeschi. A volte riporta al centro l'occhio di Allah: è la mano di Fatima la Luminosa.
9. Il fuoco, il jiin, il genio che si impossessa di noi. I marocchini raccontano che i geni sono personaggi della cultura preislamica delle tribù arabe: invisibili, inafferrabili, sia maschi sia femmine, sono creature dispettose se non malvagie, capaci di assumere diverse forme, come il genio della lampada nella celebre novella de Le Mille e una Notte.
10. Rabat, capitale amministrativa del Marocco. la città è situata sulla costa atlantica del paese, sulla sponda sinistra del fiume Bou Regreg, di fronte alla città di Salé. Il mare e il fiume, la medina, le mura e i suoi colori.
11. Rabat, medina. Il profumo pungente delle spezie avvolge mentre si passeggia nei vicoli della tranquilla e coloratissima medina di Rabat. I caffè sono uno splendore, specie con la luce del mattino, bicchieri azzurri, trasparenti, tavolini blu in ferro battuto con la parte di appoggio a mosaico con incastri di colore.
12. Marrakesh, fontana di Bou Saf Saf , dimora Jacques Majorelle (e in seguito di Yves Saint Laurent). Il pittore nei suoi quadri inventa il “blu Majorelle”, una tonalità cobalto brillante e intensa con cui dipinge anche le pareti dell'atelier e della magione, creando l'effetto di un quadro vivente, con intarsi di giallo e verde. Un blu profondo e squillante ripreso nelle fontane, sui muri dei giardini e in ogni dove.
13. Dimora in stile moresco a Tangeri, in ogni tempo città mèta di artisti, venuti per catturarne la luce. Paul Klee, nei suoi acquerelli dalle tinte mediterranee e i colori accesi; Matisse, che rinnova la tavolozza per dipingere i ritratti urbani; Delacroix, sbarcato a Tangeri a seguito dell'ambasciatore francese per una missione diplomatica e ne rimane letteralmente conquistato.
14. Rabat, viale pedonale Mohamed V, luogo di passeggio, di giorno e anche di notte durante il periodo di Ramadan. Decorato con palme, fontane e cespugli; al fondo si trovano da un lato la moschea As Sounna e dall'altro la medina, il centro storico della città.
15. Tangeri, hotel Continental. Costruito nel 1870 da una famiglia britannica, poi ristrutturato nel 2007, con i suoi arredi tipicamente moreschi, è tra i più celebri di Tangeri. Set del film Il tè nel deserto, è meta preferita di attori, produttori e celebrità varie: nel secolo scorso ha ospitato politici, uomini d'affari e scrittori della beat generation.
16. A Casablanca, vicino alla grande moschea di Hassan II c'è il mare. Una spiaggia chilometrica, sabbiosa, che sotto le alte mura della moschea termina in un gruppo di rocce, di scogli scuri a picco sul mare. Ed è da qui che i ragazzi si tuffano tra le onde.