Journal – Standard
- All
- Caffé dei Giornalisti
- Faccio cose, vedo gente
- Immigrazione
- Italia 150
- Luogo d'interesse, Torino
- Racconti di viaggio
- Redattore Sociale
- Rosita
- Senza categoria
- Storie e ritratti
- Vita da Tunisi
Giunta al termine del mio viaggio, mi concedo un ultimo sguardo prima di riprendere il mare.
Tunisi, avenue Bourguiba cambia, è ancora cambiata. Il viale alberato è sempre lì, con le sue foglie verdi, e gli uccellini che ci giocano dentro. Ma c’è qualcosa che turba, ed è la recinzione. Il filo spinato lo trovi a proteggere il consolato di Francia e il detestato Ministero dell’Interno. Soldati, carri armati, mitra spianati.
Il mio viaggio di quando arrivai per mare contina a Sfax.
Di questa “capitale du sud” non ho un ricordo preciso, vi ho passato troppo poco tempo. E’ grande, caotica, con qualche edificio e museo strepitoso (sempre bellissima la medina), ma l’abbiamo visitata in poche ore. La preoccupazione infatti era di tornare a Mahdia con la luce, ovvero per non dover guidare con il buio. Spiego: le statali in Tunisia sono molto
Oggi il cielo è terso. Lo si intravede in lontananza, e sembra incredibile. Per un italiano soprattutto è pura magia; entrando in questo piccolo paese, un qualunque villaggio arabo senza bellezza, quasi non ci si accorge di nulla, della sua specialità, fino a che non si imbocca una stretta via.
Una strada qualunque, piena di negozietti, superette, tabacchi e merci varie, si alza lo sguardo e lo si vede maestoso: è il Colosseo.
Il