26 marzo 2012 – É generoso Ennio Morricone: tre bis ogni sera, e dei suoi brani più amati. Educato e quasi composto il pubblico sabaudo, che lo applaude, lo ama e che appena finito il concerto si alza e se ne va, come spesso succede nei nostri teatri. È comunque quasi un miracolo che a Torino la gente si alzi in piedi ad ogni bis, che gridi Bravo, seppur con contegnosa moderazione, che esca fischiettando arie di film all’uscita dallo spettacolo. Questo infatti non è il pubblico abituale dell’Auditorium Toscanini: vi si vedono volti mai visti (e alcuni invece molto noti: con la tranquillità di uno spettatore qualunque, ecco Arturo Brachetti). Giovani, meno giovani, signore dalle chiome rosse fuoco e scompigliate, cappottini dalla foggia di reali inglesi, signori forse meno “chic” del solito, ma sicuramente più vivaci.
Fosse sempre così la sala, sospirano i musicisti, ma Morricone è Morricone, e non ha eguali.
Il maestro ha diretto a Torino l’Orchestra Sinfonica della Rai venerdì 23 e sabato 24 marzo e per queste date ha portato sotto la Mole un repertorio straordinario: le sue musiche da film più celebri, da Le Clan des Siciliens, Il buono il brutto e il cattivo, C’era una volta il West, The Mission, solo per citarne alcune (e per quest’ultima, vale la pena menzionare la straordinaria esecuzione del tema di Gabriel offerta dall’oboe solista Carlo Romano).
Una sala piena, l’orchestra con tantissimi componenti, sullo sfondo il grande organo, che a seconda dei brani, veniva illuminato da luci di diverso colore. Un maestro, Morricone, meraviglioso talento, che nella sua carriera ha saputo coniugare la passione con la disciplina, mutuando questa modalità forse dal suo maestro, Goffredo Petrassi. Una carriera lunga che lo ha visto cimentarsi in tutte le specializzazioni della composizione musicale, ma che ha avuto il maggiore riconoscimento con il cinema. Dal 1960, per oltre 400 film, Morricone ha lavorato con registi quali Sergio Leone, Pier Paolo Bertolucci, Lina Wertmuller, Giuseppe Tornatore, Brian De Palma, Roman Polanski, Warren Beatty, Adrian Lynn, Oliver Stone, Pedro Almodovar, Giuliano Montaldo, Lina Wertmuller, Margarethe Von Trotta, Roland Joffè ecc.
“Quando presento in concerto la musica che ho composto per il cinema- ha dichiarato il maestro- non amo costruire un programma fatto da una serie di piccoli brevi brani, anche se famosi, con il pubblico magari chiamato ad applaudire ogni tre minuti. Al contrario, preferisco creare suite organiche sotto il profilo tematico, riunendo colonne che ho composto in momenti diversi della mia carriera e per registi e film diversi”. E allora, grande scompiglio di pubblico, alle prime note di ogni colonna sonora ormai arcinota: Sacco e Vanzetti, La classe operaia va in Paradiso, Giù la testa, Maddalena, e in apertura invece la straordinaria composizione Variante su un segnale di Polizia, dedicata a Falcone e Borsellino. E ancora: Metti una sera a cena, La battaglia di Algeri, Sostiene Pereira e altri brani ancora.
Mancava forse solo Nuovo Cinema Paradiso, ma insomma, c’era quasi tutto e c’era la magia.
Rosita Ferrato
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