Il design italiano a Tunisi – Rosita Ferrato, giornalista, scrittrice, fotografa
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Il design italiano a Tunisi

«Disegnare un oggetto usuale e portarlo all’osso, più che una fatica, è un divertimento. Più è di funzione semplice, tanto più facile è divertirsi». Vico Magistretti commentava così la creazione di Nuvola Rossa: una libreria a fiancate e ripiani che, da arredo qualunque, diventava un qualcosa di mai visto prima, grazie al genio del suo artefice. I legni in diagonale, la suggestione delle avventure di Salgari (La figlia di nuvola rossa, personaggio di uno dei romanzi dello scrittore, è stata la sua ispirazione) si univano per creare un oggetto dapprima ordinario ma che, grazie all’abilità di un fuoriclasse, diventava unico.

È passato un anno dalla giornata mondiale del design italiano 2022, quando l’Istituto italiano di cultura di Tunisi, in collaborazione con la Fondazione Magistretti di Milano, ha scelto di dedicare un evento al grande designer milanese. “100 anni di Vico Magistretti” è stata un’autentica celebrazione dell’inventiva e dell’arte che l’architetto italiano ha saputo portare ai vertici mondiali, grazie a una serie di intuizioni e di realizzazioni che hanno reso celebre il suo nome e, ancor di più, alcuni degli oggetti da lui concepiti. La mostra itinerante, partita in ritardo a causa dello stop causa pandemia, è stata sia un omaggio sia una rivisitazione delle principali opere di Magistretti, quelle più e quelle meno conosciute: dai progetti di abitazioni e di arredo ad alcuni prodotti che sono diventati parte dell’immaginario collettivo. Come la famosissima Eclisse del 1965, la lanterna cieca, «nata dal ricordo delle lampade dei ladri come quella che si vede nel film I Miserabili, con dietro una candela e uno sportello che si apre e si chiude».

Per tutelare il patrimonio di idee e di realizzazioni, da molti anni la Fondazione svolge un lavoro di studio e di ricerca che ha portato, nel 2020, alla creazione di un portale digitale – raggiungibile all’indirizzo archivio.vicomagistretti.it – nel quale sono conservati i documenti utili a ricostruire i sessant’anni di carriera di uno dei personaggi che hanno fatto grande l’Italia nel mondo contemporaneo.

A officiare la giornata mondiale del design, l’ambasciatore Lorenzo Fanara che ha tenuto a ricordare, una volta di più, quanto il made in Italy abbia rappresentato e tuttora funzioni come veicolo di promozione dell’eccellenza italiana nel mondo. E poche cose come il fascino delle creazioni di Vico Magistretti sanno trasmettere quella sensazione di unicità, di stile inconfondibile, di opera irripetibile e che non passerà mai di moda.

Ad arricchire l’evento, un video-intervento da parte di Margherita Pellino, in rappresentanza della Fondazione Magistretti, e un’intervista originale all’architetto tunisino Khaled Ben Romdhane, proprietario di Kbr, il più influente distributore di marchi italiani di design sul suolo tunisino. Per l’occasione, la sua azienda ha messo a disposizione dei visitatori alcuni tra i più famosi oggetti di arredo che provengono dalla fucina del design italiana.

Rosita Ferrato

 

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