Fascino mediterraneo, ma anche montagne rocciose e selvagge, che fanno da sfondo a un incredibile mix: di religioni, stili, culture, in una regione d'Europa dagli itinerari poco battuti e anche poco segnalati. Una natura incontaminata che s’intreccia ai resti di una delle più spietate e lunghe dittature dell'Europa orientale; e poi siti archeologici e vivide tracce della dominazione ottomana spesso intessuti in una trama di strade impervie e pasticci di speculazione edilizia, alternati a ricchezze ancora da valorizzare. Un viaggio in Albania è allora occasione anche per interrogarsi sui corsi della storia e del progresso, sulla definizione di Occidente e di Oriente. Ma è anche incontro con una popolazione che ha il segno della storia sulla schiena e al contempo il sorriso accattivante di chi sa di potercela fare. Soprattutto, però, andare in Albania, per noi che siamo così vicini per collocazione geografica e intrecci storici, vuol dire capire il silenzio e il clamore che si sono avvicendati su questa terra nella nostra percezione, e riconsegnarle dignità.
Edizioni Polaris (collane Guide per viaggiare), 2014 – pagine 224
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