PARIGI – Nell’antica libreria Shakespeare & Co c’è una scacchiera su un tavolino istoriato e c’è una finestra che dà su un giardinetto e sulla Parigi più bella: Notre Dame, la rive gauche, la Senna. Nell’antica libreria ci sono tanti ragazzi; che leggono, in silenzio, per ore, e quando i visitatori passano, alzano a malapena lo sguardo. Nell’antica libreria c’è un piano terra di più stanze che si susseguono e si abbracciano, e poi un … sopra quasi magico, le scale in legno, con i gradini consumati dall’uso, che portano ad un piccolo regno fatato. È la casa del vecchio proprietario, ed è una casa aperta a tutti. “Be not inhospitable to strangers lest they be angels in disguise” (non essere inospitale con gli stranieri, potrebbero essere angeli mascherati): è il motto della libreria, lo si legge sullo stipite di una porta, salendo su.
Nell’antica libreria trovi un piccolo lavabo, una finestrina con una volta ad arco che si affaccia sui tetti interni e un pavimento in cotto consumato dagli anni. Nell’antica libreria ci sono delle travi di legno a vista, una porta con la scritta “Non fumeurs” e una nicchia, una sorta di piccola stanza nella stanza , dove ci si può accomodare, seminascosti dalla penombra, su una poltrona davanti a un piccolo scrittoio e a una macchina da scrivere che puoi usare. Nell’antica libreria c’è un letto, nella sezione “Young adults”, dove i più piccoli possono sdraiarsi per delle ore, a leggersi i loro libri preferiti e i più grandi attaccano alla parete biglietti scritti a mano, con disegni, frasi, annunci, richieste… C’è un kilim antico, consumato, e pile di libri ordinati negli scaffali che ricoprono le pareti, ma anche negli angoli, in terra, sopra le cassapanche, dappertutto. Ci sono brandine, divanetti e sedie da cinema: ovunque, ci si può sedere, sdraiare, accomodare a proprio piacimento. Ci sono foto di scrittori famosi, poster, riviste e scaffali con autori in lingua inglese. C’è anche un pianoforte, dove chi vuole, si siede e suona mentre qualcuno nella stessa stanza continua a leggere, a riflettere, a sognare.
37, rue de la Boucherie, l’antica libreria nasce nel 1951 sul terreno di un antico monastero. Al piano terra vi si trova ancora un piccolo pozzo, in mezzo ad una delle stanze (e a mille libri, ovviamente): ci si butta una monetina, si esprime un desiderio. Siamo al km.0 di Parigi. Qui si rintanavano gli studenti che scappavano dalle cariche della polizia, nel ’68. Qui, nella libreria rifugio della Parigi rifugio (della Francia rifugio) venivano James Joyce, F.S.Fitzgerald e Henry Miller, gli scrittori della Lost Generation, e della Beat generation degli anni ’60: Jack Kerouac, Gregory Corso, Lawrence Ferlinghetti e Allen Ginsberg. Anche Ernest Hemingway è approdato qui: parla della Shakespeare & Co nelle pagine di Fiesta Mobile, il suo libro di memorie, dove racconta dei suoi anni parigini, all’epoca dei suoi vent’anni.
All’antica libreria arrivano oggi gli scrittori moderni, più o meno famosi, per respirare la sua atmosfera, per rintanarsi e leggere. Arrivano gli studenti, i turisti anglofoni, i curiosi…Libri usati, nuovi, con titoli da cercare, da trovare, inducono alla libertà e al contempo al rispetto del luogo e degli altri. Si può leggere, suonare, scrivere; quanto si vuole e quel che si vuole. Comprare o non comprare. Si può stare. Tutto qui.
Rosita Ferrato
Sorry, the comment form is closed at this time.